Con la riforma Dublino del Parlamento europeo nessun caso Diciotti

Il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani ha affermato all'ANSA: "Se gli stati membri avessero seguito la proposta di riforma di Dublino del Parlamento europeo, il problema della Diciotti sarebbe già risolto, questa è la chiave della soluzione perché prevede il ricollocamento immediato dei migranti e i Visegrad che vi si oppongono devono farsi carico del problema, la solidarietà non è a senso unico o devono essere sanzionati. Al prossimo vertice Ue continuerò a dar battaglia". 

Tajani ha poi sottolineato: “Se la proposta di riforma del sistema di asilo europeo adottata dall'Europarlamento anziché essere stoppata dai Paesi dell'Est fosse stata approvata dai 28, non ci sarebbero ora persone bloccate in mare o con la scabbia" e "non ci sarebbe questo caos che non fa bene a nessuno".

Ha ulteriormente veemente detto: “Non si può non risolvere il problema, i Paesi di Visegrad devono farsene carico, la solidarietà non è a senso unico, quando sono usciti dalla dittatura hanno ricevuto aiuti dall'Europa e continuano a riceverne oggi e ora si mettano una mano sulla coscienza, oggi non ci sarebbe il problema degli sbarchi”.

 "E’ Dublino la vera norma vincolante. Per il Parlamento europeo", ha concluso il  presidente Tajani, la riforma del sistemo d'asilo europeo "è il punto chiave, per questo continuerò a sollevare il problema, incalzeremo i governi, non possiamo non ascoltare la voce degli europei e lasciar prevalere gli egoismi".

"Stiamo rafforzando il lavoro per trovare una soluzione a lungo termine sugli sbarchi dei migranti” è in questo contesto che è stato convocato per oggi un incontro degli sherpa.

Si tratta di una riunione informale il cui scopo è discutere un approccio europeo e la strada avanti sulla base dell'esperienza di cooperazione degli Stati sugli sbarchi e la condivisione della responsabilità nelle ultime due settimane".

Un portavoce della Commissione Ue ha definito in questi termini la riunione di oggi.

"Questa discussione deve essere letta nel quadro delle conclusioni del Consiglio europeo di fine giugno e del lavoro in corso sulle piattaforme regionali di sbarco, sui centri controllati, e la riforma del sistema comune d'asilo", ha precisato il portavoce.

Alexander Winterstein, un portavoce della Commissione europea, ha affermato: "ci siamo rivolti a quegli Stati membri che ci hanno dato sostegno nelle recenti operazioni, così come a quei Paesi che sono direttamente colpiti. Certamente l'incontro è aperto a qualsiasi Stato interessato a trovare soluzioni europee".