Entrano in vigore nuovi diritti per migliorare l'equilibrio tra vita professionale e vita privata nell'UE

Verso un'UE equa ed inclusiva

A partire dal 2 agosto, tutti gli Stati membri devono applicare norme stabilite dall’UE, per migliorare l'equilibrio tra vita professionale e vita privata.

La direttiva concede ai lavoratori dei periodi di congedo per prendersi cura di familiari che hanno bisogno di aiuto e, nel complesso, garantisce che i genitori e i prestatori di assistenza siano in grado di conciliare lavoro e vita privata.

 Questi diritti, che vengono ad aggiungersi a quelli già esistenti in materia di congedo di maternità, si inquadrano nel pilastro europeo dei diritti sociali, il quale stabilisce venti principi volti a creare mercati del lavoro equi e sistemi di protezione sociale al servizio di tutti.

L’istituzione di questi diritti costituisce un passo essenziale verso la costruzione di un'Unione dell'uguaglianza e la loro applicazione è una responsabilità condivisa dalle istituzioni dell’UE, delle autorità nazionali, regionali e locali, delle parti sociali e della società civile. 

Una serie di obiettivi che l’UE si prefigge di raggiungere entro il 2030, mira a garantire che un maggior numero di europei abbia accesso alle pari opportunità in un’economia più sostenibile e inclusiva.

Inclusività significa tenere conto delle esigenze di tutti i componenti della società e questo significa anche che tutti dovrebbero avere la possibilità di lavorare e guadagnare da vivere.

La direttiva sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata, mira ad aumentare  la partecipazione delle donne al mercato del lavoro:

attualmente il tasso di occupazione delle donne nell'UE è inferiore del 10,8 % rispetto a quello degli uomini, solo il 68 % delle donne con responsabilità familiari lavora, rispetto all'81% degli uomini con responsabilità analoghe.

La Commissione europea al riguardo sta proponendo nuove misure per garanitre che donne e uomini ricevano la stessa retribuzione per uno stesso lavoro, esse sono destinate a sensibilizzare maggiormente alle condizioni salariali nelle imprese e ad offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori, maggiori strumenti per affrontare la discriminazione retributiva sul lavoro.

Per scoprire qualcosa in più sulle iniziative della Commissione europea per trasformare in realtà i 20 principi del pilastro europeo dei diritti sociali cliccate qui