EPPO: PROCURA UE CONTA ANCHE SU ESPERIENZA ITALIANI

Eppo, l'ufficio del pubblico ministero europeo che entrerà in funzione il primo giugno prossimo, dovrà affrontare "molti problemi", ma è pronto a vigilare sulla gestione degli oltre 750 miliardi dei fondi Ue per la ripresa.

Così ha affermato Laura Codruta Kovesi, prima procuratrice capo dell'Ue, in un'intervista al Financial Times in cui ricorda che "l'Eppo non è stato creato per trattare casi futili" e che "non esiste un Paese pulito".

Nella sua azione la procura europea, ha sottolineato la Kovesi, potrà contare su una "notevole potenza di fuoco e dell'expertise" del suo staff e in particolare dei 22 procuratori italiani.

"Loro hanno la migliore esperienza nella lotta alla criminalità organizzata, in un certo qual modo sono unici in Europa e noi ne abbiamo bisogno".

L'ex procuratrice, si legge nell'articolo, si aspetta grandi casi da affrontare per il suo ufficio considerato che il normale ciclo di bilancio settennale dell'Ue coincide con il pacchetto di ripresa economica.

"Sono sicura che dopo aver iniziato a lavorare avremo molti problemi, ma non c'è nulla che non possa essere gestito o che non possa essere affrontato", ha spiegato l'ex capo rumeno dell'anti-corruzione, aggiungendo che "l'unico rischio" deriva dalla "mancanza di risorse".

L'Eppo è stato istituito per indagare e perseguire penalmente gli autori di reati contro il bilancio dell'Ue, sarà finanziato annualmente con 44,9 milioni di euro, "non un budget enorme", secondo Kovesi che ha sottolineato la necessità di avere più "investigatori e analisti finanziari in Lussemburgo" dove ha sede la Procura europea, a fronte della difficoltà di "svolgere indagini in 22 Stati membri con 22 diverse procedure".