La solidarietà Europea ai tempi del COVID-19

La Commissione Europea ha pubblicato un documento in cui vengono illustrate le risorse attuate dagli Stati membri per supportare gli Stati europei più colpiti.

All'interno dell'Unione Europea, Paesi, regioni e città si stanno dando da fare per aiutare i Paesi vicini in difficoltà, aiutandoli come possono. Questo rappresenta un'applicazione concreta della solidarietà europea. Un esempio? La Francia ha donato un milione di mascherine all'Italia e 20.000 tute protettive per il personale sanitario. La Germania ha messo a disposizione 7 tonnellate di mascherine e altro materiale protettivo per aiutare a salvare vite umane. Ma non solo.

In Germania sono stati messi a disposizione posti letto in terapia intensiva per curare i malati che versavano in condizioni critiche, provenienti da Francia e Italia. Ci sono cittadini italiani ricoverati in Sassonia, nell'Assia, nella Renania settentrionale, nella bassa Sassonia, in Baviera, a Brandeburgo e a Berlino. Il ministro degli esteri tedesco conferma 73 casi italiani ricoverati in terapia intensiva in Germania.

Questa settimana la Germania invierà un milione di mascherine all'Italia, cui ha spedito 300 ventilatori e ha da poco donato equipaggiamento protettivo per il personale sanitario in Svizzera, Austria, Romania e Svezia.

Sette pazienti provenienti dalla terapia intensiva di Mulhouse, Francia, saranno trasportati in Lussemburgo.

500 mezzi di trasporto utilizzati con finalità sanitarie, co-finanziati dall'UE saranno operativi e metteranno i cittadini greci nella condizione di poter svolgere i test per il COVID-19 presso le loro abitazioni.

Il Sud Tirolo (Italia) ha procurato equipaggiamento protettivo per lo stato federato del Tirolo in Austria. Il Tirolo ha invece messo a disposizione per il Sud Tirolo alcuni letti per i malati da COVID-19. L'Austria ha inoltre donato 1.5 milioni di mascherine per l'Italia.

La Repubblica Ceca ha offerto 10.000 mascherine rispettivamente ad Italia e Spagna

La Solidarietà Europea si è distinta anche nelle azioni dei rimpatri: sin dall'inizio dell'emergenza, infatti, a bordo dei 25 voli di rimpatrio supportati e co-finanziati dal meccanismo della Protezione Civile europea, più di 4.020 cittadini bloccati in paesi stranieri, hanno potuto fare ritorno a casa. Il 30% dei cittadini europei rimpatriati erano di una nazionalità diversa rispetto a coloro che ha organizzato il volo di rimpatrio.

Austria, Belgio, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo e Repubblica Ceca, ma anche il Regno Unito, hanno rimpatriato più di 1.150 cittadini di Stati membri diversi. Più di 100 voli organizzati in 12 Paesi sono attualmente programmati nei giorni a venire e i posti sono messi a disposizione di altri cittadini europei e britannici.

La Francia ha rimpatriato cittadini di 22 Stati europei. Un volo da Wuhan, in Cina, agli inizi di Febbraio trasportò 64 cittadini francesi e altri 135 cittadini europei.

Il Belgio ha rimpatriato cittadini di 14 Paesi europei.

Il Lussemburgo ha rimpatriato cittadini di 9 paesi europei. Un volo da Capo Verde il 25 Marzo ha inoltre trasportato 20 cittadini lussemburghesi e altri 131 cittadini europei.

La Germania ha rimpatriato cittadini di 8 diversi Paesi europei.

La Repubblica Ceca ha già organizzato 10 voli; uno dal Vietnam, mediante il meccanismo della Protezione Civile europea, che ha riportato a casa 193 cittadini cechi e 85 cittadini europei, sani e salvi.

L'Austria ha rimpatriato cittadini di 10 Stati membri dalla località di Marrakesh, in Marocco.

Per consultare il documento tradotto in italiano, cliccare qui.