Nuovo approccio UE alla salute mentale

La Commissione europea, sull’impegno assunto dalla Presidente von der Leyen nel 2022, aggiunge un nuovo pilastro per la salute nell’Unione, un nuovo approccio alla salute mentale per cominciare a porla sullo stesso piano della salute fisica con uno stanziamento di 1,23 miliardi di euro. L’obiettivo è fermare l’avanzata del costo della mancata azione che è già attualmente pari a 600 miliardi di euro l’anno.

La pandemia di Covid-19 e i cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro e della scuola «hanno prodotto in Europa ansia e stress. I dati parlano da soli e sono drammatici. Una persona su sei nell’Ue ha problemi di salute mentale. La solitudine riguarda un quarto della popolazione. E il suicidio è la principale causa di morte tra i giovani europei, dopo gli incidenti stradali», afferma il vicepresidente della Commissione Europea Margaritis Schinas.

Ancora prima della pandemia di COVID-19, 84 milioni di cittadini europei soffrivano di problemi di salute mentale e in seguito all’emergenza pandemica, la percentuale è risultata estremamente aggravata, sottolineando il peggioramento della situazione. L’UE, quindi, si è proposta di implementare il settore della salute mentale attraverso il perseguimento di tre principi guida: prevenzione, assistenza di alta qualità e a prezzi sostenibili, reinserimento in società.

L’approccio globale verterà prevalentemente su un’ampia serie di ambiti di intervento per riconoscere i vari fattori di rischio. Il piano previsto dall’Unione europea vuole:

  • promuovere una buona salute mentale con un’efficace prevenzione e un’acuta individuazione, mediante codice europeo per la salute mentale e rafforzamento della ricerca sulla salute del cervello;
  • investire nella formazione per lo sviluppo di capacità che rafforzino la salute mentale e nei programmi di formazione per gli operatori, migliorando l’accessibilità alle cure e il sostegno tecnico alle riforme nazionali in merito;
  • garantire una buona salute mentale sul lavoro, con una campagna di sensibilizzazione sul tema in tutta l’Unione europea organizzate dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA);
  • proteggere bambini e giovani durante gli anni più vulnerabili e formativi, attraverso una rete per la loro salute mentale, kit di strumenti di prevenzione e protezione anche quando online e sui social media;
  • rivolgere l’attenzione ai gruppi vulnerabili fornendo sostegno mirato a persone in situazioni più bisognose e/o difficili, soprattutto per popolazioni colpite da conflitti, compresi gli sfollati dall’Ucraina.

Schinas aggiunge: «E’ venuto il momento per l’Ue di produrre un progetto, un quadro, che possa contribuire a migliorare la situazione. Questa iniziativa completa il nostro programma sulla salute per questa Commissione […] Riconosciamo la necessità di rimuovere lo stigma dalla salute mentale. Inoltre, tutti coloro in Europa che hanno bisogno di aiuto o assistenza per affrontare problemi di salute mentale hanno il diritto di sapere dove andare.»