NUOVO PATTO SULL'INTEGRAZIONE: FAR SENTIRE I MIGRANTI COME EUROPEI

In tempi di crisi la Commissione europea ci riprova e punta sullo sforzo reciproco, di accoglienza da parte degli Stati e di rispetto delle regole da parte di chi arriva, attraverso un Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione dei migranti.

In merito ha tagliato corto Ylva Johansson, Commissaria europea per gli affari interni -"Per ballare il tango bisogna essere in due - Per questo bisogna lavorare bene in tutte le direzioni, dei diritti ma anche degli obblighi da rispettare".

La Commissione, per cercare di prevenire e limitare la discriminazione, ha individuato quattro aree strategiche di intervento: l’istruzione, che deve essere più qualificata, il mercato del lavoro, che deve essere più aperto, la sanità pubblica più accessibile, e gli alloggi più economici.

Sono oltre 34 milioni circa, in Europa, gli abitanti nati al di fuori degli Stati membri, circa l'8% della popolazione: una risorsa umana ed economica fondamentale per sostenere il tessuto economico e sociale del Vecchio continente.

Ad avviso di Anila Noor, direttrice della Ong New Women Connector: "L'ambizione nel piano non manca, le parole scelte sono quelle giuste, sicuramente c’è voglia di cambiare e di diventare più inclusivi.

Il problema però - sottolinea Noor - è come fare. Come verrà garantita la rappresentanza dei migranti e dei rifugiati nei processi decisionali? Come verrà garantita la parità di genere in questa rappresentanza? Una risposta ancora non c’è”.

Il piano sull’integrazione fa parte del più ampio patto su migrazione e asilo proposto dalla Commissione europea per riformare le politiche migratorie e la gestione dei flussi.