Organismo etico dell’UE per standard etici comuni

Da poco la Commissione europea ha adottato la proposta per la creazione di un organismo etico interistituzionale, rispettando quanto già annunciato dalla Presidente von der Leyen all’inizio del suo mandato. Consultandosi informalmente con le altre istituzioni, la Commissione ha deciso di creare una vera e propria istituzione aggiuntiva che consentirà per la prima volta di poter avere norme per la condotta etica completamente uniformate per tutti gli ambiti e per tutti i membri, avviando un meccanismo formale di coordinamento.

La Presidente, infatti, ha affermato già nel 2021 che «un unico organismo etico indipendente dell'UE potrebbe meglio garantire l'attuazione coerente e completa delle norme etiche in tutte le istituzioni dell'UE per garantire che le decisioni pubbliche siano prese in vista del bene comune e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'UE». L’obiettivo è, quindi, prevenire la corruzione e le interferenze all’interno del processo democratico, proteggendolo e promuovendone l’integrità.

I politici dell’UE saranno, perciò, sottoposti a standard comuni e trasparenti che copriranno diversi campi:

  • L’accettazione di omaggi, ospitalità e viaggi offerti o premi e onorificenze;
  • Misure di trasparenza per le riunioni con rappresentanti di interessi, già avviate in precedenza, verranno ampliate per includere l’accesso ai locali delle istituzioni;
  • Interessi e beni da dichiarare, con categorie e procedure per il controllo delle dichiarazioni;
  • Attività collaterali o esterne, insieme ad attività successive degli ex membri;
  • Attuazione del quadro comune di monitoraggio delle conformità, anche in materia di molestie, sanzioni e violazioni;
  • Pubblicità dell’informazione per l’applicazione delle norme da parte di ogni istituzione.

Questi standard minimi comuni che verranno sviluppati e aggiornati quando necessario, sono solo uno dei tre principali compiti dell’Organismo Etico. Gli altri due scopi dell’Organismo saranno incentrati sullo scambio di opinioni sulle norme interne di ogni istituzione per apprendere e trarre vantaggio dalle svariate esperienze e sulla promozione della cultura etica comune di tutti i politici dell’UE. Non si occuperà, però, di indagini individuali, già responsabilità della Procura europea (EPPO) e delle autorità di polizia nazionali, così come non si occuperà di indagini per la lotta antifrode, di competenza dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).

Tra i prossimi passi della Commissione ci sarà l’invito di tutte le istituzioni e di tutti gli organi consultivi alla riunione del 3 luglio a Bruxelles per avviare il dialogo e i negoziati interistituzionali. Su sua richiesta potrà aderire anche la Banca centrale europea dopo che l’accordo sarà entrato in vigore.