La Dichiarazione di Bratislava

Priorità migrazioni, frontiere, sicurezza, crescita e giovani

La Dichiarazione di Bratislava è un documento politico contenente anche l'impegno temporale sul rilancio dell'UE a 27. Tutti i leader hanno concordato sulle 19 righe dei 'principi generali', ma non vi è pieno accordo sulla Roadmap per l'esplicito disaccordo di Matteo Renzi su parti fondamentali come immigrazione e crescita. E' l'inizio di un percorso che terminerà la sua prima fase a Roma il marzo prossimo, dopo un altro incontro a Malta.

L'Unione Europea risulta essere indispensabile per i 27 che hanno scelto di rimanerci e che intendono rilanciare il progetto europeo in quanto rappresenta il miglior strumento per affrontare le nuove sfide. I leader riconoscono comunque la necessità che l'UE debba ascoltare meglio i bisogni dei cittadini migliorando la comunicazione, con l'utilizzo di un linguaggio chiaro e semplice.
La Roadmap, documento allegato alla Dichiarazione, è costituita da un testo diviso in cinque punti. Il primo sulla 'Diagnosi generale e obiettivi', dove si parla di sfide comuni per le quali si è determinati a trovare soluzioni comuni.
Il punto due è 'Migrazioni e frontiere esterne' per non consentire più flussi incontrollati, ridurre il numero dei migranti irregolari, assicurare il pieno controllo delle frontiere esterne e il ritorno a un sistema Schengen pienamente funzionante.
'Sicurezza interna ed esterna' è il terzo punto, dove l'obiettivo è fare tutto il necessario per aiutare gli Stati membri ad assicurare la sicurezza interna e a combattere il terrorismo. Per farlo si aumenterà la collaborazione tra i servizi di sicurezza, lo scambio di informazioni sui database di coloro che varcano i confini dell'Unione, anche se sono cittadini Ue.
Quarto punto si chiama 'Sviluppo economico e sociale, giovani'. L'obiettivo è ovviamente di creare un futuro promettente per tutti e dare migliori opportunità ai giovani. Dunque a dicembre si deciderà sull'estensione del Piano Juncker sugli investimenti,
Infine si chiude con 'La strada da fare' e la necessità di una leale cooperazione tra Stati e istituzioni comunitarie.
Prossimo appuntamento a Malta per l'inizio del 2017 e poi a Roma a marzo.